Il Comune di Tavagnacco, in provincia di Udine, è situato a 8 km. a nord della città di Udine, ed è attraversato dall’asse viario della strada statale Pontebbana che collega la città capoluogo con la vicina località di Tricesimo e con la Carnia, il Tarvisiano e l’Austria. Sul territorio comunale, nei pressi dell’abitato, sorge il casello autostradale di Udine Nord, mentre dal paese di Tavagnacco si diparte la stupenda Strada Provinciale dei Colli che attraversa le più amene località dell’anfiteatro morenico (Pagnacco, Brazzacco, Moruzzo, Fagagna, Colloredo di Montalbano, ecc.) incrociando proprio a Tavagnacco la Strada Provinciale dei Buongustai che collega Udine con Tricesimo attraversando località in gran parte situate in Comune di Tavagnacco, ricche oltre che di bellezze storiche e naturali, di trattorie e osterie che hanno fatto e continuano a fare la gioia dei frequentatori di questa strada.
L’abitato di Tavagnacco è posto a 155 metri s.l.m. a margine del crinale sinistro della valle scavata dal torrente Cormor lungo il suo corso. Il paese si è sviluppato attorno all’asse storico di via Matteotti (già Via A. di Prampero o Via Maggiore) che assomma il maggior numero di abitazioni e rappresenta la parte vecchia del paese. Questa via, ricca di borghi e vicoli, è molto interessante dal punto di vista storico-edilizio in quanto conserva ancora intatta la struttura urbanistico-architettonica del borgo rurale friulano: non a caso le facciate delle costruzioni poste lungo via Matteotti alcuni anni fa sono state vincolate dalla Soprintendenza. Le costruzioni sono vecchie, alcune pluricentenarie e bisognose di adeguata manutenzione, i muri seguono per lo più l’orografia del terreno, le curve e le rientranze della strada conferendo alla località un aspetto certamente pittoresco.
Lungo via Matteotti si aprono tre piazze. La più grande, Piazza di Prampero, era detta “Sfuei” per l’antico grande stagno che nel secolo scorso la ricopriva in parte con le acque di sgronda delle vicine colline moreniche. La piazza detta Ancona, posta a metà paese è chiamata così per un antico e venerato capitello sacro, di recente ricollocato nel centro della piazza stessa, che porta le immagini di S. Felice, della Vergine del Rosario, di S. Antonio Abate e del Crocifisso (1836). Su tale Piazza si affaccia la villa di Prampero circondata da un vasto parco. Al termine della Via sorge la Chiesa parrocchiale, più volte rimaneggiata nei secoli passati e dedicata a S. Antonio Abate, che si affaccia su uno slargo un tempo chiamato Centa (Cinta) perché in antico era circoscritto da un vallo che delimitava il vecchio cimitero, la Chiesa e alcune costruzioni: era la parte più riparata del paese e serviva come eventuale fortificazione. A fianco della Chiesa, sul luogo ove in epoca pre-napoleonica sorgeva il cimitero, ora c’è la villa Cormor con la splendida pineta da cui si gode una vista panoramica unica sulla zona collinare.
Lungo la via Matteotti, sulle facciate delle case appartenenti alle famiglie un tempo più facoltose, sono raffigurate diverse immagini sacre (che meriterebbero un adeguato restauro) quasi tutte del pittore L. Bianchini. Sempre in via Matteotti sulla facciata della casa Vaccaro è raffigurato un piccolo Leone Alato con la data del 1556; al suo fianco era raffigurata l’Aquila bicipite asburgica, simboli del dominio della Serenissima Repubblica di Venezia e di quello a lei succeduto dell’Austria. In questa casa secondo alcuni poteva essere la sede della Vicinia, cioè dove si riunivano a discutere i capifamiglia nei secoli passati. Di fronte, nei pressi dell’albergo Al Parco sorge un interessante edificio interamente affrescato con motivi geometrico-floreali e trompe l’oeil forse di inizio secolo sulle facciate della corte interna.
Da Tavagnacco hanno inizio le colline moreniche, che rendono i suoi dintorni incantevoli e frequentati specie nella buona stagione. Belle e suggestive le passeggiate alla collina denominata Roccolo dalla quale tra prati, vigneti e boschetti misti di rovere e castagno, si può ancora godere il magnifico panorama dei dintorni, in particolare la valle del Cormor. Proprio lungo questo torrente si possono percorrere vari itinerari, che ne seguono il corso parallelamente, e costituiscono il paradiso di podisti, ciclisti e cavallerizzi. In particolare risalendo il Cormor verso nord si raggiunge il “Citòn”, una sorgente d’acqua posta sotto il castello di Fontanabona e circondata da prati che si avvicendano a boschi di farnia e carpino bianco. Optando invece per la direzione sud, attraversando prati e boschi dal considerevole valore ambientale, si giunge all’amena chiesina dei “Grìs” di Branco, eretta sulle sponde del torrente Cormor. In paese sono da segnalare la villa e il magnifico parco dei Conti di Prampero, che appaiono in tutta la loro bellezza a chi raggiunge il paese da Pagnacco o da Leonacco. Il parco è ricco di molte specie arboree alcune oramai secolari di notevole pregio ornamentale.